domenica 15 dicembre 2019

La piccola Sara Mariucci

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Intervista al marito della Veggente Marija di Medjugorje Paolo Lunetti

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Intervista esclusiva al marito della veggente Marija di Medjugorje, Paolo Lunetti:

Novena all'Immacolata Concezione

Novena con estratto biblico per ogni giorni. Da pregare soprattutto dal 29 novembre al 7 dicembre in preparazione della Festa dell'Immacolata Concezione ogni 8 dicembre. 

Preghiera iniziale: (Per ogni giorni) 
“Ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si è mai sentito dire che alcuno abbia fatto ricorso al tuo patrocinio, implorato il tuo aiuto, chiesto la tua protezione e sia stato abbandonato. Animato da questa fiducia, anch'io ricorro a te o Madre, Vergine delle Vergini, a te vengo e, pentito, mi prostro davanti a te. Non respingere, o Madre del Verbo, la mia supplica, ma ascoltala benigna ed esaudiscimi. Amen. O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te!” 

Ogni giorno di questa Novena, pregare Padre Nostro, Ave Maria e Gloria. 

Primo giorno: (Genesi 3, 14-20) Allora il Signore Dio disse al serpente: “Perché hai fatto questo, maledetto sii tu fra tutto il bestiame e tra tutti gli animali della campagna: sul tuo ventre dovrai camminare e polvere dovrai mangiare per tutti i giorni della tua vita. Ed io porrò un'ostilità tra te e la donna e tra la tua stirpe e la sua stirpe: essa ti schiaccerà la testa e tu la assalirai al tallone". Alla donna disse: "Moltiplicherò le tue sofferenze e le tue gravidanze, con doglie dovrai partorire figlioli. Verso tuo marito ti spingerà la tua passione, ma egli vorrà dominare su te". E all'uomo disse: "Perché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, per il quale t'avevo comandato: "Non ne devi mangiare": Maledetto sia il suolo per causa tua! Con affanno ne trarrai il nutrimento, per tutti i giorni della tua vita. Spine e cardi farà spuntare per te, mentre tu dovrai mangiare le erbe della campagna. Con il sudore della tua faccia mangerai pane, finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto, perché polvere sei e in polvere devi tornare!" L'uomo diede a sua moglie il nome di Eva, perché essa fu la Madre di tutti i viventi.

Preghiera finale: (Per tutti i giorni) 
“L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio. Ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore. Ha rovesciato i potenti dai troni. Ha innalzato gli umili. Ha ricolmato di beni gli affamati,ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.” 

Secondo giorno: (Salmo 119, 121-136) "Ho praticato il giudizio e la giustizia: non abbandonarmi a chi m'opprime. Fatti garante a favore del tuo servo: non mi opprimano gli insolenti. I miei occhi si struggono verso la tua salvezza, verso la tua promessa di giustizia. Agisci con il tuo servo, secondo il tuo amore, insegnami i tuoi decreti. Io sono tuo servo: dammi intelligenza, affinché conosca i tuoi voleri. E' tempo di agire, Signore, hanno trasgredito la tua legge. Per questo amo i tuoi precetti più che l'oro, più che l'oro raffinato. Per questo reputo retti tutti i tuoi comandi, mentre detesto ogni sentiero di menzogna. Meravigliosi sono i tuoi voleri; per questo li osserva l'anima mia. La rivelazione delle tue parole dà luce; essa dà intelligenza ai semplici. Apro anelante la mia bocca: sì, io bramo i tuoi precetti. Vienimi incontro e abbi pietà di me, secondo il giudizio che tu riservi per chi ama il tuo nome. Rinsalda i miei passi secondo la tua promessa; che io non sia dominato da alcuna iniquità. Riscattami dall'oppressione dell'uomo e custodirò i tuoi comandi. Sul tuo servo fa' risplendere il tuo volto; insegnami i tuoi decreti. Torrenti di lacrime grondano i miei occhi, perché non custodiscono la tua legge." 

Terzo giorno: (I Samuele 1, 9-19) Anna, dopo aver mangiato in Silo e bevuto, si alzò e andò a presentarsi al Signore. In quel momento il sacerdote Eli stava sul sedile davanti a uno stipite del tempio del Signore. Essa era afflitta e innalzò la preghiera al Signore, piangendo amaramente. Poi fece questo voto: “Signore degli eserciti, se vorrai considerare la miseria della tua schiava e ricordarti di me, se non dimenticherai la tua schiava e darai alla tua schiava un figlio maschio, io lo offrirò al Signore per tutti i giorni della sua vita e il rasoio non passerà sul suo capo.” Mentre essa prolungava la preghiera davanti al Signore, Eli stava osservando la sua bocca. Anna pregava in cuor suo e si muovevano soltanto le labbra, ma la voce non si udiva; perciò Eli la ritenne ubriaca. Le disse Eli: “Fino a quando rimarrai ubriaca? Lìberati dal vino che hai bevuto!” Anna rispose: “No, mio signore, io sono una donna affranta e non ho bevuto né vino né altra bevanda inebriante, ma sto solo sfogandomi davanti al Signore. Non considerare la tua serva una donna iniqua, poiché finora mi ha fatto parlare l'eccesso del mio dolore e della mia amarezza.” Allora Eli le rispose: “Và in pace e il Dio d'Israele ascolti la domanda che gli hai fatto.” Essa replicò: “Possa la tua serva trovare grazia ai tuoi occhi.” Poi la donna se ne andò per la sua via e il suo volto non fu più come prima. Il mattino dopo si alzarono e dopo essersi prostrati davanti al Signore tornarono a casa in Rama. Elkana si unì a sua moglie e il Signore si ricordò di lei." 

Quarto giorno: (I Samuele 2, 1-10) Allora Anna pregò: la mia fronte s'innalza grazie al mio Dio. Si apre la mia bocca contro i miei nemici, perché io godo del beneficio che mi hai concesso. Non c'è santo come il Signore, non c'è rocca come il nostro Dio. Non moltiplicate i discorsi superbi, dalla vostra bocca non esca arroganza; perché il Signore è il Dio che sa tutto e le sue opere sono rette. L'arco dei forti s'è spezzato, ma i deboli sono rivestiti di vigore. I sazi sono andati a giornata per un pane, mentre gli affamati han cessato di faticare. La sterile ha partorito sette volte e la ricca di figli è sfiorita. Il Signore fa morire e fa vivere, scendere agli inferi e risalire. Il Signore rende povero e arricchisce, abbassa ed esalta. Solleva dalla polvere il misero, innalza il povero dalle immondizie, per farli sedere insieme con i capi del popolo e assegnar loro un seggio di gloria. Perché al Signore appartengono i cardini della terra e su di essi fa poggiare il mondo. Sui passi dei giusti Egli veglia, ma gli empi svaniscono nelle tenebre. Certo non prevarrà l'uomo malgrado la sua forza. Il Signore... saranno abbattuti i suoi avversari! L'Altissimo tuonerà dal cielo. Il Signore giudicherà gli estremi confini della terra; darà forza al suo re ed eleverà la potenza del suo Messia." 

Quinto giorno: (Giuditta 13, 17-20) Giuditta disse loro a gran voce: “Lodate Dio, lodatelo. Lodate Dio, perché non ha distolto la sua misericordia dalla casa d'Israele, ma ha colpito i nostri nemici in questa notte per mano mia. Viva dunque il Signore, che mi ha protetto nella mia impresa, perché costui si è lasciato ingannare dal mio volto a sua rovina, ma non ha potuto compiere alcun male con me a mia contaminazione e vergogna.” Tutto il popolo era oltremodo fuori di sé e tutti si chinarono ad adorare Dio, esclamando in coro: “Benedetto sei tu, nostro Dio, che hai annientato in questo giorno i nemici del tuo popolo.” Ozia a sua volta le disse: “Benedetta sei tu, figlia, davanti al Dio altissimo più di tutte le donne che vivono sulla terra e benedetto il Signore Dio che ha creato il Cielo e la Terra e ti ha guidato a troncare la testa del capo dei nostri nemici. Davvero il coraggio che hai avuto non cadrà dal cuore degli uomini, che ricorderanno sempre la potenza di Dio. Dio faccia riuscire questa impresa a tua perenne esaltazione, ricolmandoti di beni, in riconoscimento della prontezza con cui hai esposto la vita di fronte all'umiliazione della nostra stirpe, e hai sollevato il nostro abbattimento, comportandoti rettamente davanti al nostro Dio.” E tutto il popolo esclamò: “Amen! Amen!" 

Sesto giorno: (Isaia 7, 10-15) Il Signore parlò ancora ad Acaz: “Chiedi un segno dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in alto.” Ma Acaz rispose: “Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore.” Allora Isaia disse: “Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la Vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele. Egli mangerà panna e miele finché non imparerà a rigettare il male e a scegliere il bene." 

Settimo giorno: (Siracide 3, 17-30) "Figlio, nella tua attività sii modesto, sarai amato dall'uomo gradito a Dio. Quanto più sei grande, tanto più umìliati. Così troverai grazia davanti al Signore. Perché grande è la potenza del Signore e dagli umili egli è glorificato. Non cercare le cose troppo difficili per te, non indagare le cose per te troppo grandi. Bada a quello che ti è stato comandato, poiché tu non devi occuparti delle cose misteriose. Non sforzarti in ciò che trascende le tue capacità, poiché ti è stato mostrato più di quanto comprende un'intelligenza umana. Molti ha fatto smarrire la loro presunzione, una misera illusione ha fuorviato i loro pensieri. Un cuore ostinato alla fine cadrà nel male; chi ama il pericolo in esso si perderà. Un cuore ostinato sarà oppresso da affanni, il peccatore aggiungerà peccato a peccato. La sventura non guarisce il superbo, perché la pianta del male si è radicata in lui. Una mente saggia medita le parabole, un orecchio attento è quanto desidera il saggio. L'acqua spegne un fuoco acceso, l'elemosina espia i peccati. Chi ricambia il bene provvede all'avvenire, al momento della sua caduta troverà un sostegno." 

Ottavo giorno: (Salmo 45, 2-18) "Effonde il mio cuore liete parole, io canto al re il mio poema. La mia lingua è stilo di scriba veloce. Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo, sulle tue labbra è diffusa la grazia, ti ha benedetto Dio per sempre. Cingi, prode, la spada al tuo fianco, nello splendore della tua maestà ti arrida la sorte, avanza per la verità, la mitezza e la giustizia. La tua destra ti mostri prodigi: le tue frecce acute colpiscono al cuore i nemici del re; sotto di te cadono i popoli. Il tuo trono, Dio, dura per sempre. È scettro giusto lo scettro del tuo regno. Ami la giustizia e l'empietà detesti: Dio, il tuo Dio ti ha consacrato con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali. Le tue vesti son tutte mirra, aloe e cassia, dai palazzi d'avorio ti allietano le cetre. Figlie di re stanno tra le tue predilette; alla tua destra la regina in ori di Ofir. Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio, dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre; al re piacerà la tua bellezza. Egli è il tuo Signore: pròstrati a lui. Da Tiro vengono portando doni, i più ricchi del popolo cercano il tuo volto. La figlia del re è tutta splendore, gemme e tessuto d'oro è il suo vestito. E' presentata al re in preziosi ricami. Con lei le vergini compagne a te sono condotte. Guidate in gioia ed esultanza entrano insieme nel palazzo del re. Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli; li farai capi di tutta la terra. Farò ricordare il tuo nome per tutte le generazioni, e i popoli ti loderanno in eterno, per sempre." 

Nono giorno: (Apocalisse 12, 1-18) "Nel Cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel Cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni. Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: “La salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell'Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio; poiché hanno disprezzato la vita fino a morire. Esultate, dunque, o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, terra e mare, perché il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo.” Or quando il drago si vide precipitato sulla terra, si avventò contro la donna che aveva partorito il figlio maschio. Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto verso il rifugio preparato per lei per esservi nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo lontano dal serpente. Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d'acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. Ma la terra venne in soccorso alla donna, aprendo una voragine e inghiottendo il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca. Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù.